Nonostante, come purtroppo tutti sanno, l’inquinamento non si limiti alla sola atmosfera, ma interessi in forme diverse anche il suolo e le acque, quando si tenta di dare una definizione all’espressione monitoraggio dell’inquinamento ambientale, generalmente si fa riferimento alla rilevazione sistematica della presenza dei composti aerodispersi nell’aria, nell’ambito di una procedura generalmente basata sulla ripetizione di misurazioni a distanze di tempo prestabilite.
Perché eseguire il monitoraggio dell’inquinamento ambientale? Le motivazioni alla base di una richiesta di monitoraggio dell’inquinamento possono inscriversi nella volontà di valutare il rispetto delle vigenti normative di legge, oppure possono limitarsi a puri interessi di studio, come nel caso della realizzazione di rapporti ambientali o ricerche scientifiche. Alla base del monitoraggio dell’inquinamento ambientale vi è però sempre la volontà di tutelare la salute della popolazione e la sicurezza dell’ambiente. A tale scopo, il monitoraggio ambientale dovrebbe preferibilmente andare di pari passo con azioni di controllo intraprese dalle amministrazioni locali o dai titolari di attività produttive: confrontando i dati rilevati con parametri di riferimento, identificare – e quindi attivarsi per sanare – eventuali situazioni di pericolo o irregolarità diventa molto più facile.