SVILUPPO SOSTANZE PERICOLOSE DURANTE LO STAMPAGGIO PLASTICO

Il decreto n. 14219 del 21/12/2009 della Regione Lombardia “Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute nello stampaggio di plastica”, al paragrafo 4.1 sottolinea che eseguire una valutazione del rischio utilizzando solo le schede di sicurezza delle resine e dei polimeri utilizzati possa portare ad una sottovalutazione del rischio.

Durante le lavorazioni di stampaggio, le resine e polimeri sono soggetti a riscaldamento con conseguente raggiungimento di temperature elevate; queste possono indurre la liberazione di eventuali monomeri residui e complesse miscele di sostanze.

Tra i monomeri residui non legati si annoverano numerosi composti cancerogeni quali:

  • acrilonitrile;
  • 1,3-butadiene;
  • cloruro di vinile monomero;

Alla luce di ciò, in relazione alle disposizioni specifiche contenute nel Capo II del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. il datore di lavoro deve provvedere affinché il livello d’esposizione dei lavoratori sai ridotto al più basso valore tecnicamente possibile e come riportato nell’articolo 236 del suddetto decreto, per un’esaustiva valutazione dell’esposizione dei lavoratori è necessaria una determinazione quantitativa analitica della sostanza cancerogena o mutagena presente.

Benché tali agenti cancerogeni e mutageni non siano usati come materia prima nel ciclo produttivo ma, come detto in precedenza potrebbero svilupparsi come sottoprodotti, le determinazioni quantitative analitiche potrebbero essere un valido strumento per dimostrare l’esiguità del rischio per la salute e per accertare l’assenza di tali agenti cancerogeni nell’ambiente lavorativo. 

Aspetti tecnici

Le misurazioni analitiche devono essere effettuate secondo la norma UNI EN 689:2019 richiamata nell’allegato XLI del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. rendendo così obbligatoria la sua applicazione. Tale norma stabilisce una strategia per verificare la conformità delle concentrazioni di agenti chimici aerodispersi con i valori limite di esposizione occupazionale.

 

Se non senti “odore” non significa che non sia presente un agente chimico pericoloso … non fidarti del tuo naso, fai un controllo accurato per te e i tuoi lavoratori.

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