Il Consiglio dell’Unione Europea ed il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo su nuove norme e limiti per la protezione dei lavoratori per il rischio amianto.
La nuova legge ha lo scopo di rafforzare la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione all’amianto.
Le nuove norme riducono in modo considerevole gli attuali valori limite per l’amianto e prevedono modalità più accurate per misurare i livelli di esposizione, in linea con i più recenti sviluppi tecnologici.
Introduzione sul rischio
L’esposizione all’amianto è ancora uno dei rischi per la salute più pericolosi per molti lavoratori.
Anche se l’uso di amianto sia vietato ormai da quasi 20 anni, lo stesso costituisce ancora oggi un rischio per la salute dei lavorati a causa della sua presenza in molti manufatti ormai vecchi o dismessi (es. coperture, coibentazioni, ecc).
L’amianto risulta vietato nell’Unione Europea dal 2005, ma può essere presente negli edifici più datati.
Costituisce pertanto una minaccia particolare per la salute nel corso della ristrutturazione degli edifici, quando i materiali contenenti amianto vengono manipolati e i lavoratori possono inalare le fibre rilasciate.
Ben il 78% dei tumori professionali può essere relazionato all’esposizione all’amianto.
Novità
Il 28 settembre 2022 la Commissione ha pubblicato una proposta di revisione della legislazione sull’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro nell’ambito di un pacchetto volto a garantire un futuro senza amianto per i cittadini dell’Unione Europea.
Le nuove norme ridurranno il valore limite massimo di esposizione a 0,01 fibre di amianto per cm3 (ora il limite previsto è dieci volte superiore 0,1 fibre di amianto per cm3).
Gli stati membri dell’Unione Europea saranno tenuti (entro un periodo transitorio di massimo 6 anni) ad attuare un nuovo metodo per misurare i livelli di amianto: la microscopia elettronica (EM).
Questa metodologia è più sensibile della microscopia a contrasto di fase (PCM) attualmente utilizzata, e consente di misurare anche le fibre di amianto sottili.
A seguito dell’introduzione di questa nuova metodologia gli stati membri potranno:
- misurare le fibre di amianto sottili, nel qual caso il valore limite massimo di esposizione rimarrà a 0,01 f/cm³
- non misurare le fibre di amianto sottili, nel qual caso il valore limite massimo di esposizione sarà ridotto a 0,002 f/cm³
Le nuove norme indicano inoltre che le imprese che intenderanno effettuare lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto saranno tenute a ottenere autorizzazioni dalle autorità nazionali.
I Datori di Lavoro dovranno attuare tutte le misure necessarie per individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto di amianto prima di iniziare i lavori di demolizione o manutenzione in locali costruiti prima dell’entrata in vigore del divieto nazionale relativo all’amianto (anno 1992).
Conclusioni
In conclusione, gli ambasciatori degli Stati membri presso l’Unione Europea sono ora invitati ad approvare l’accordo raggiunto con il Parlamento, in una delle prossime riunioni del Comitato dei rappresentanti permanenti.
Il testo della direttiva sarà quindi sottoposto alla messa a punto giuridico-linguistica prima di essere adottato dai ministri in una delle prossime sessioni del Consiglio.
Una volta adottata la direttiva, gli Stati membri disporranno di due anni per introdurre il nuovo livello massimo di esposizione di 0,01 fibre di amianto per cm3, e di sei anni per introdurre la microscopia elettronica al fine di misurare i livelli di amianto sul luogo di lavoro.
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