RISCHIO RADON

COS’E’ IL RADON

  • Il Radon è un gas radioattivo inodore ed incolore che proviene dal decadimento radioattivo dell’uranio presente nel suolo e nell’acqua, attraverso l’aria che respiriamo si fissa nei polmoni.
  • In un ambiente chiuso, come quello di un’abitazione o luogo di lavoro, il Radon può accumularsi e raggiungere concentrazioni pericolose per la salute. Ogni edificio può avere problemi di Radon.
  • L’inalazione di Radon ad alte concentrazioni aumenta di molto il rischio di tumore polmonare. Il Radon rappresenta la seconda causa, in ordine di importanza dopo il fumo, del cancro ai polmoni.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Il decreto legislativo 101/2020 di recepimento della direttiva 59/2013/EURATOM ha introdotto alcune novità circa la Protezione Radon:

  • negli ambienti di vita,
  • negli ambienti di lavoro,
  • protezione dalle radiazioni gamma emesse da nuclidi contenuti nei materiali da costruzione.

In accordo con quanto raccomandato dall’ICRP 103 (International Commission of Radiological Protection), lo strumento operativo per la radioprotezione è il “livello di riferimento” al posto del “livello di azione”.

Il “livello di riferimento” è definito come un valore di concentrazione, da intendere non come “soglia”, ma come un valore al di sopra del quale non è opportuno che si verifichi l’esposizione (non è quindi da considerare un limite), ed è quindi prioritario adottare interventi protettivi.

Tuttavia tali interventi si richiede che siano apportati anche al di sotto di tale livello, in osservanza del principio di ottimizzazione.

Si attendono delucidazioni e l’identificazione di “areee prioritarie” all’interno del Piano di Azione Nazionale Radon.

L’aggiornamento normativo del 03/03/2022 sposta il termine di pubblicazione del Piano Nazionale Radon al marzo 2023.

PROTEZIONE DAL RADON NEI LUOGHI DI VITA E DI LAVORO

Per quanto riguarda la protezione dal radon negli ambienti di vita e di lavoro, è fissato lo stesso livello di riferimento pari ad una concentrazione media annua di 300 Bq/m3; inoltre, per le abitazioni costruite dopo il 31/12/2024, si applicherà un livello di riferimento inferiore e pari a 200 Bq/m3.

Le norme relative alla protezione dal radon nei luoghi di lavoro si applicano alle attività lavorative svolte:

  • in ambienti sotterranei,
  • nei luoghi di lavoro seminterrati,
  • al piano terra se ubicati in “aree prioritarie”,
  • negli stabilimenti termali,
  • in “specifici luoghi di lavoro” da individuare nell’ambito di quanto previsto dal Piano di Azione Nazionale Radon.

Nei luoghi di lavoro sopra citati è richiesta la misurazione della concentrazione media annua di radon in aria e nel caso superi il livello di riferimento, si richiede l’adozione di “misure correttive” volte a ridurre i livelli di radon indoor.

Istituzione della figura dell’“esperto in interventi di risanamento radon”, un professionista con formazione specifica sull’argomento attestata mediante la frequentazione di corsi di formazione o aggiornamento dedicati, della durata di almeno 60 ore, su progettazione, attuazione, gestione e controllo degli interventi correttivi per la riduzione della concentrazione del Radon negli ambienti.

LA VALUTAZIONE DEL RADON: TEMPISTICHE, INTERVENTI, CADENZA

La prima valutazione della concentrazione media annua di attività del Radon deve essere effettuata entro 24 mesi dall’inizio dell’attività o dalla definizione delle aree a rischio o dalla identificazione delle specifiche tipologie nel Piano Nazionale.

Il documento che viene redatto a seguito della valutazione è parte integrante del Documento di Valutazione del Rischio (articolo 17 del D.lgs. del 9 aprile 2008, n. 81).

Cadenza delle misure
  • Ogni volta che vengono fatti degli interventi strutturali a livello di attacco a terra, o di isolamento termico;
  • Ogni 8 anni, se il valore di concentrazione è inferiore a 300 Bq/mc;
  • Se superato il livello di riferimento di 300 Bq/mc, entro 2 anni vengono adottate misure correttive per abbassare il livello sotto il valore di riferimento. L’efficacia delle  misure viene valutata tramite una nuova valutazione della concentrazione

MISURARE IL RADON

Data la forte variabilità della presenza di Radon in un ambiente, solo una misura di lunga durata permette di stimare una concentrazione media che tiene conto delle fluttuazioni temporali. Si utilizza quindi una metodica di monitoraggio a lungo termine che si basa sull’utilizzo di dispositivi passivi (dosimetri passivi).

I dosimetri vengono collocati nell’ambiente da monitorare per un periodo di alcuni mesi, al termine del quale vengono restituiti al laboratorio per essere analizzati.

Il risultato fornisce la concentrazione media di Radon presente nell’ambiente analizzato e relativo al tempo di esposizione ed è espresso in Bequerel al metro cubo (Bq/m3).

Deve essere comunque sempre considerato che il valore di riferimento è sempre una media annua e che quindi l’unico risultato legalmente e scientificamente valido ha sempre durata annuale.

 

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