Il Rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi

Cos’è la Movimentazione Manuale dei Carichi

In base al D.Lgs. 81/08, per Movimentazione Manuale dei Carichi (M.M.C.), si intende ogni operazione di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, tirare, portare o spostare un carico.

Il D.Lgs. 81/08 prevede che nelle attività che possono comportare la movimentazione manuale dei carichi si verifichi se esiste la possibilità di eliminare queste operazioni, o di renderle meno faticose con l’impiego di mezzi di movimentazione meccanica, per ridurre il rischio.

Chi effettua attività di movimentazione manuale dei carichi deve avere l’idoneità fisica (in base all’età, al genere, ecc.), indossare indumenti e calzature idonee, ed aver ricevuto addestramento, informazione e formazione sul rischio, come previsto dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.

Si ritiene generalmente che il rischio per la schiena delle persone adulte sia trascurabile se il peso del carico è inferiore ai 3 Kg.

Le lavoratrici in gravidanza e fino al settimo mese dopo il parto non devono trasportare e sollevare pesi.

 

Il Rischio e le patologie

Le operazioni di sollevamento, traino, spinta di un peso pari o superiore a 3 Kg, possono causare disturbi e patologie in particolare a carico della colonna vertebrale, delle articolazioni, e dei muscoli:

  • artrosi
  • ernia del disco
  • lombalgia e lombosciatalgia
  • strappi muscolari
  • lesioni dorso-lombari gravi

 

Il rischio varia in base alle caratteristiche del carico, dello sforzo fisico applicato e dell’ambiente di lavoro, oltre che in base a età/genere dell’operatore.

Se il carico è ingombrante, instabile, o molto pesante, il rischio che il lavoratore possa riportare delle lesioni aumenta.

Possiamo distinguere:

  • Rischio di infortunio
  • Rischio di incorrere in malattia professionale

 

La valutazione del Rischio

È molto importante effettuare una corretta valutazione del rischio da movimentazione manuale carichi, allo scopo di adottare i corretti interventi di prevenzione e protezione, atti a limitare o se possibile annullare eventuali danni alla salute dei lavoratori.

Il datore di lavoro, a seguito dell’analisi del rischio, deve eliminare o almeno ridurre il rischio:

  • utilizzando mezzi meccanici di sollevamento (carrello elevatore, gru, paranco, ecc.) o di spinta (transpallet manuali o elettrici).
  • organizzando l’ambiente di lavoro, inteso come spazi e arredi, in modo tale che ogni spostamento avvenga in sicurezza, senza rischio di urti, scivolamenti, o cadute (del personale o del materiale stesso)

Come viene effettuata la valutazione?

Per la valutazione del rischio sollevamento carichi, viene utilizzato il metodo NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health), che è in grado di determinare un indice numerico di criticità del rischio.

Tale metodo prende in considerazione:

  • le caratteristiche del movimento (forma del peso, posizione del baricentro, dislocazione angolare, distanza da percorrere nel trasporto)
  • il genere (maschio o femmina)
  • l’età del lavoratore

Per la valutazione del rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori, si utilizza invece il metodo OCRA (Occupational Repetitive Action) che si basa sul acune check-list per determinare un indice numerico di criticità del rischio, e sviluppare in seguito un adeguato piano di azione.

Infine, per il rischio legato al trasporto in piano, ed al traino-spinta dei carichi, si applica il metodo “Snook e Ciriello”.

Sorveglianza Sanitaria specifica e Formazione

I lavoratori esposti al rischio da movimentazione manuale dei carichi, devono essere sottoposti periodicamente a sorveglianza sanitaria specifica, per prevenire eventuali infortuni o malattie professionali.

Per generare un danno fisico al lavoratore, il carico deve essere uguale o superiore a 3 Kg.

In presenza del rischio, il Medico Competente dovrà effettuare delle visite specifiche di idoneità lavorativa.

È obbligo del Datore di lavoro adottare tutte le misure finalizzate all’eliminazione del rischio, se possibile, o alla riduzione al minimo mediante interventi immediati.

Inoltre è un obbligo del Datore di lavoro, oltre all’addestramento del personale, eseguire corsi di formazione e informazione specifica sul rischio, sulle possibili conseguenze, e sulle misure di prevenzione e protezione da attuare per prevenire possibili danni.

 

Comportamenti corretti da adottare

Quali sono i corretti comportamenti che il lavoratore esposto al rischio MMC deve adottare per prevenire l’insorgere di infortuni e/o malattie professionali?

  • Durante le operazioni di sollevamento o spostamento del peso, mantenere il tronco eretto e piegare le gambe, evitare torsioni del busto e mantenere il carico vicino al proprio corpo. *
  • Mai inarcare la schiena.
  • Effettuare una flessione sulle gambe ed evitare flesso estensioni massimali
  • Utilizzare carrelli per il trasporto di carichi pesanti o per lunghi percorsi.
  • Ripartire equamente il peso tra le due mani.
  • Divieto di utilizzo di mezzi improvvisati o di fortuna, quali ad esempio sedie, bancali, ecc. per riporre o prelevare materiali posizionati in alto su scaffali e/o armadiature.
  • In caso di trasporto tra più addetti, coordinare i movimenti ed evitare cambi repentini di direzione.
  • Usare indumenti e calzature idonei.
  • Accertarsi di avere sempre la visuale libera.
  • Verificare che la pavimentazione sia uniforme e stabile.

 

* Se dovete sollevare un carico ricordate che sollevandolo con la schiena incurvata, i dischi intervertebrali cartilaginosi vengono deformati e compressi sull’orlo, ciò può causare effetti sulla schiena.

Quanto più forte è l’inclinazione del tronco tanto maggiore risulta il carico dei muscoli dorsali e dei dischi intervertebrali.

Pesi anche leggeri possono risultare pericolosi se sollevati con il tronco inclinato in avanti!

Sollevando invece il carico con la schiena ritta il tronco si incurva all’altezza delle anche: i dischi non si deformano, vengono sottoposti ad uno sforzo regolare minimo.

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